Brano: Grieco, Ruggero
da Umberto Massola (v.) che ne fu anche direttore; la testata venne scelta per indicarne la derivazione dalla rivista Lettere di Spartaco (v.), apparsa nel marzo 1940 a Parigi per iniziativa di Paimiro Togliatti.
De « Il grido di Spartaco » uscirono due numeri nel 1941 e tre nel
1942. Il primo numero fu stampato tipograficamente da Felice Cassani e da Gaetano Zanardi; altri due furono stampati da Giosuè Casati e Achille Manzocchi. Collaborarono alla sua realizzazione: Piero F ranci ni, Guglielmina Alberganti e Bietolini di Milano; Leo Lanfranco, Rina Picolato e Luciano Mogli a di Torino; Giovanni Vogliolo e Secondo Saracco di Asti; « Mila » di Duttogliano (Venezia Giulia).
La tiratura si aggirava tra le 400 e le 700 copie. La diffusione avveniva nelle fabbriche di Torino, di Milano e di altre province e regio[...]
[...]orino, di Milano e di altre province e regioni. Nel corso dell'attività la direzione riuscì a costituire una solida base tipografica a Milano e una sicura rete di corrispondenti e diffusori a Torino, a Milano, nella Venezia Giulia e in altri importanti centri. L’1.7. 1942 la direzione decise di sospenderne la pubblicazione per riprendere quella de l’Unità, organo centrale del Partito Comunista d'Italia.
Tra gli articoli più significativi de « Il grido di Spartaco » nel 194142 si ricordano: « Né un soldato né un’arma devono essere inviati contro l’Unione Sovietica « In Italia si soffre la fame »; « I lavoratori italiani nella Germania di Hitler »; « Il fronte della libertà si organizza e passa all'offensiva contro la barbarie fascista »; « Basta con la fame »; « L’imperialismo italiano vuole aggredire la Francia »; « I partigiani in Balcania »; « I guerrafondai banchettano; gli operai impongono l’aumento dei salari ».
Nella Guerra di liberazione
« Il grido di Spartaco » riprese le pubblicazioni, con un ritmo medio quindicinale, dai pr[...]
[...]arma devono essere inviati contro l’Unione Sovietica « In Italia si soffre la fame »; « I lavoratori italiani nella Germania di Hitler »; « Il fronte della libertà si organizza e passa all'offensiva contro la barbarie fascista »; « Basta con la fame »; « L’imperialismo italiano vuole aggredire la Francia »; « I partigiani in Balcania »; « I guerrafondai banchettano; gli operai impongono l’aumento dei salari ».
Nella Guerra di liberazione
« Il grido di Spartaco » riprese le pubblicazioni, con un ritmo medio quindicinale, dai primi giorni di ottobre 1943, come organo di battaglia dei comunisti piemontesi sotto la direzione di Arturo Colombi, poi di Giovanni Nicola e infine di Giorgio Amendola. Fu senza dubbio il periodico più combattivo, vivace, con saldo orientamento e che, fra tanti, ebbe maggiore continuità e più larga diffusione durante la Guerra di liberazione nazionale. Vi collaborarono in questo periodo i più noti dirigenti dell'organizzazione comunista di Torino e piemontese, dal prof. Geymonat a Osvaldo Negarville; da Giordano Pr[...]
[...]unista di Torino e piemontese, dal prof. Geymonat a Osvaldo Negarville; da Giordano Pratolongo a Paolo Scarpone, Giorgio Carretto, Giovanni Carsano, Vittorio Flecchia, Battista Santhià, Luigi Capriolo, Leo Lan
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« Il grido di Spartaco > dell’1.6.1942
franco; da Giovami Roveda ad Amedeo Ugolini e a molti altri esponenti e attivisti dei settori e delle fabbriche. Responsabile tecnica, che ne assicurava la pubblicazione e la distribuzione, Nella Marcellino.
Non si sa con precisione quanti numeri di questa edizione siano stati pubblicati, poiché la serie è costituita, oltre che dal periodico, da manifestini che venivano firmati in calce con lo stesso titolo del giornale. Si sa comunque che complessivamente, tra periodico e manifestini firmati « Il grido di Spartaco », dal settembre 1943 all’aprile 1945, furon[...]
[...] altri esponenti e attivisti dei settori e delle fabbriche. Responsabile tecnica, che ne assicurava la pubblicazione e la distribuzione, Nella Marcellino.
Non si sa con precisione quanti numeri di questa edizione siano stati pubblicati, poiché la serie è costituita, oltre che dal periodico, da manifestini che venivano firmati in calce con lo stesso titolo del giornale. Si sa comunque che complessivamente, tra periodico e manifestini firmati « Il grido di Spartaco », dal settembre 1943 all’aprile 1945, furono prodotti 128 pezzi. Il periodico aveva una tiratura che andava da un minimo di 1.000 a un massimo di 10.000 copie; assai superiore era la tiratura dei manifestini che venivano pubblicati in occasione di particolari avvenimenti.
Fra i manifestini più significativi si ricordano quelli intitolati: « La strage di Cumiana » (10.4.1944); « Nuovi mostruosi delitti dei fascisti repubblicani in Piemonte » (15.
5.1944); « Si combatte a Torino » (25.5.1944); « La belva hitleriana ha ormai le reni spezzate » (5.8.1944); « Lettera aperta ai c[...]
[...]); « La belva hitleriana ha ormai le reni spezzate » (5.8.1944); « Lettera aperta ai compagni del Gruppo " Stella Rossa ” » (10.9. 1944); « Un eroe nazionale: Luigi Capriolo » (18.11.1944); « Nemici del popolo radunati a Consiglio nella sede della Fiat» (3.11. 1944); «Monito ai carnefici del popolo» (30.
1.1945); « L’insurrezione nazionale è in marcia, ultimo avvertimento» 31.1.1945); «Arrendersi o perire » (2.4.1945).
L’ultimo numero de « Il grido di Spartaco » apparve il mattino del 26.4.1945 con il titolo: « La grande ora è giunta — la bat
taglia di Torino è cominciata », ed era tutto un appello all’insurrezione, già iniziata la sera del 25 con l’occupazione e la messa in stato di difesa delle fabbriche.
U.Ma.
Bibliografia: R. Luraghi, Il movimentò operaio torinese durante la Resistenza, Torino, 1958; P. Secchia, La Fiat durante la Resistenza, Milano, 1964.
Grieco, Ruggero
N. a Foggia il 19.8.1893, m. a Massa Lombarda (Ravenna) il 23.7. 1955.
Suo padre, un impiegato postale, morì quando egli aveva solo sette anni. A[...]